Caro Socio,

desidero aggiornarti sullo stato della causa legale in corso nei confronti di Confindustria.

Con l’ultima comunicazione del 13 dicembre 2016 ti avevo informato che FISE aveva avviato l’azione legale verso Confindustria per difendere le scelte di autonomia dell’Associazione e i diritti, organizzativi e patrimoniali degli associati: per difendere, quindi, le nostre ragioni e chiedere l’illegittimità della delibera del Consiglio Generale con la quale era stato deciso il recesso unilaterale da parte di Confindustria dal rapporto associativo con FISE.

In corso di causa, stante alcune situazioni di conflitto che si stavano determinando, per il grave pericolo che tali decisioni avrebbero potuto arrecare alle nostre aziende associate, FISE ha altresì avviato un procedimento Cautelare.

Attraverso l’Ordinanza del 30 giugno 2017, il Giudice del Tribunale di Roma, ha rigettato la nostra domanda di sospensione, asserendo che la delibera del 21 luglio 2016 “non appare assunta illegittimamente, apparendo giustificata dalla reiterata inosservanza della FISE alle decisioni adottate da organi interni della Confindustria”. Le decisioni richiamate sono riferibili, da quanto risulta dalla lettura del verbale inerente quella delibera (prodotto agli atti da Confindustria nella sua memoria di difesa e che FISE non ha mai ricevuto), a quattro cosiddetti Lodi dei Probiviri genericamente indicati con le date del 18 settembre, 16 ottobre e 4 novembre 2015 nonché quello dell’aprile 2016.

A fronte di tali affermazioni, che non trovano riscontro nelle carte, FISE ha deciso di avanzare Reclamo alla pronuncia del 30 giugno, per dimostrare e confutare l’inesattezza di quanto affermato.

Le disposizioni richiamate, infatti, sono state tutte ottemperate laddove prevedevano attuazione di decisioni che non andavano contro la legge.

Mentre, la disposizione relativa alla cessione di parte del patrimonio (ci si riferisce alla dazione economica che FISE avrebbe dovuto riconoscere ad ANIP le cui aziende erano uscite dalla Federazione per confluire nel nuovo soggetto associativo che aveva scelto di aderire a Confindustria), peraltro definita dagli stessi Probiviri non vincolante, se attuata, avrebbe comportato un’azione contra legem, ed esattamente contro l’art. 24 del c.c. sul recesso e l’art. 37 del c.c. sulla indivisibilità del patrimonio associativo.

Il Reclamo si rende altresì necessario per continuare a difendere le aziende associate anche sotto un altro aspetto, in quanto, nel contempo, si è a conoscenza di interventi da parte di Confindustria presso le Associazioni territoriali per indurre quelle imprese che sono ancora aderenti anche a FISE ad operare una scelta associativa in base alla normativa confederale che vieta la contemporanea adesione ad associazioni cosiddette “concorrenti”. Normativa che non considera quanto previsto dalla Legge 180/2011 sulla libertà delle singole aziende di aderire contemporaneamente a più associazioni.

Riguardo questo ultimo aspetto, ti chiedo di segnalare eventuali episodi al fine di poterti supportare nella delicata gestione della questione perché l’obiettivo di FISE è tutelare la libertà di associazione delle proprie imprese, i suoi diritti e tutto quanto si pone ad ostacolo della libera iniziativa imprenditoriale.

Cordiali saluti.